Assenzio, linea composta da: bagnogel, crema fluida per il corpo, deocrema, profumo, sapone.
L’Artemisia absinthium o Assenzio è una pianta erbacea spontanea, spontanea come la sua vocazione a proteggere il nostro naturale benessere e quello della nostra pelle.
L’affascinante nome di Artemisia è ispirato ad Artemide, dea della
fertilità, e vuole evocare le proprietà emmenagoghe di questa aromatica pianta perenne.
La fama delle sue grandi virtù terapeutiche infatti arriva da lontano: già nel 1600 a.C. esse sono citate in un papiro dall’antica civiltà egizia e, nei secoli successivi, ampiamente utilizzate da Romani, Celti, Arabi e più tardi anche dai medici del Medioevo.
Il valore delle sue benefiche attività si rivelò davvero provvidenziale per le truppe francesi partite alla conquista dei territori algerini: nel 1830, ritornarono due volte vittoriose, dopo aver portato trion falmente a termine la loro missione, grazie al fatto di aver saputo prevenire e curare diverse malattie allora letali, come il tifo e il colera, con l’impiego proprio di un infuso di Assenzio.
La storia continua e dalla fine dell’800, per tutta la Belle Epoque ed oltre ancora, l’Assenzio diventa un elemento fondamentale dello stile di vita Bohemien: dalla pianta viene ricavato un liquore fin troppo amato e celebrato linea di specialità per il corpo puntando sulle virtù che fanno dell’estratto di Assenzio un alleato ideale per idratare la pelle, difendendola dall’ossidazione e prevenendone il precoce invecchiamento.
Ma per assicurare all’epidermide un’efficacia tre volte più completa,
l’innovativa linea di trattamenti Assenzio racchiude altri due tipi di
Artemisia e le loro straordinarie attività. Tre Artemisie per triplicare
il piacere di un grande, naturale benessere. dai più geniali e famosi artisti del tempo, da Van Gogh a Toulouse Lautrec, da Verlaine a Baudelaire. Oscar Wilde arrivò ad affermare: “Un bicchiere di Assenzio! Non c’è nulla di più poetico al mondo”.
Ed il tardo pomeriggio – tra le 17 e le 19 – divenne “l’ora verde” dal colore della bevanda, chiamata anche Fata Verde: era il momento della giornata in cui i parigini non rinunciavano ad una pausa dedicata al famoso liquore.